Le “origini”…
Alberto Rossi, instancabile animatore reggiano della solidarietà e della pace, racconta per primo “un’ idea”, un viaggio verso nord con Don Piergiorgio, la scoperta di strane botteghe (world shop), luoghi in cui il vendere non è importante perché importante è creare luoghi di riflessione, punti d’incontro…
“L’idea” é il commercio equo e solidale.
Nel mentre il Centro Missionario Diocesano e Reggio Terzo Mondo (link), un’Organizzazione Non Governativa (ONG) reggiana, riflettono non solo sull’aiuto ai paesi, ai popoli e alle chiese del sud del mondo, ma anche sulla denuncia degli stili di vita del cosiddetto occidente industrializzato, “il nord ricco”, e sullo sfruttamento economico e commerciale del Sud.
Contemporaneamente, anche in campo laico e politico, grazie soprattutto all’opera di Alex Langer, ecologista, politico e pensatore arguto, si inizia a parlare di cambiamento individuale di stili di vita, di conversione ecologica, di sostenibilità, di pace, giustizia, salvaguardia del creato.
Il gruppo di reggiani, allora, lancia l’iniziativa del commercio equo a Reggio Emilia, riuscendo a coinvolgere nella nuova avventura chi già operava per sostenere le missioni in modo tradizionale, promuovendo l’artigianato.
Padre Aurelio, cappuccino, ed alcune dinamiche signore, sono i primi collaboratori del gruppo; insieme si allestisce un primo rudimentale magazzino in una cantina del centro storico e, successivamente, in una sala messa a disposizione dalla Curia Vescovile.
E’ un sogno che pian piano prende vita.